Anatomia dei punti sensibili: Torso e Arti

Dopo l’articolo sull’anatomia dei punti sensibili riguardanti la testa oggi ci occuperemo del resto del corpo umano.
Il torso e gli arti contengono anch’essi diversi punti sensibili, ma rispetto alla testa ci sono alcune differenze sostanziali.
La prima è che escludendo i testicoli, tutti i bersagli si trovano al di sotto dell’epidermide e sono organi, ossa e nervi.
La seconda è che contrariamente al capo, la struttura contenitiva del torso è elastica. I colpi su questo bersaglio non provocano sanguinamento visibile (al contrario dei tessuti molli del capo) e quindi lo shock da sanguinamento non farà desistere l’avversario, e infine la maggior parte dei danni sono di difficile quantificazione potendo essere gravissimi ma non istantanei.
Per quanto riguarda il torso i principali effetti vanno dal blocco del respiro alla frattura delle ossa alle lesioni degli organi con conseguenti emorragie interne.
Gli arti per contro, fratture a parte, vengono colpiti nei distretti nervosi e muscolari per renderli inutilizzabili e quindi ottenere un vantaggio nel combattimento.
Il primo bersaglio si trova alla base del collo, appena sopra la clavicola. Stranamente non viene indicato quasi mai da nessuna parte, al contrario della clavicola di cui spesso si dice bisogna agganciarla e strapparla. Si tratta in realtà di qualcosa di cinematografico, ma il punto che troviamo sopra di essa è, tornando alla realtà, terribilmente doloroso e facile da raggiungere. Basta infatti colpire con la punta delle dita meglio se col pollice in direzione capezzolo della parte opposta. Provate su voi stessi e vi farete un’idea del dolore nervoso che si può provocare , come una scossa elettrica. Il lato sinistro è più sensibile e il dolore si irradia sotto l’ascella e il pettorale in modo sordo e intenso. Questo è il punto  in cui passa il quinto nervo cervicale e poco accanto il nervo frenico.

nervo-frenico e 5 cervicale-4
La clavicola è il secondo bersaglio, si tratta di un osso lungo che collega la spalla al torso. Piuttosto facile da fratturare con una gomitata o un colpo di taglio dall’alto verso il basso rende l’uso dell’arto corrispondente impossibile. Il braccio diventa pendulo e in questa posizione non si sente dolore, ma appena si cerca di muoverlo le fitte saranno lancinanti, Si può colpire al centro della sua lunghezza oppure alle estremità. Colpendole dove si uniscono allo sterno è facile lussarle entrambe, tuttavia in questo caso bisogna avere presente il fatto che si possono danneggiare vasi arterie e trachea, con conseguente morte del soggetto colpito.

Lo sterno è l’osso centrale del petto a cui si collegano le costole. si divide in tre parti, il manubrio nella parte superiore ed è quello a cui si collegano le clavicole di cui sopra, Lo sterno vero e proprio e la zona xifoidea che si sente mettendo un dito sul plesso solare e che rappresenta l’estremità inferiore dello stesso. Ha la forma di una cravatta come si può vedere nell’immagine successiva.
sterno
Sotto di esso c’è principalmente il muscolo cardiaco. Ora, è vero che da sempre quando si fa qualche dimostrazione in palestra si colpisce il petto pensando non sia un punto pericoloso, in realtà, con la giusta potenza e angolazione rompere lo sterno non è difficile, ma soprattutto si corre il rischio di creare una contusione cardiaca che può portare alla morte in men che non si dica. Quindi cautela, sempre. Per romperlo i gomiti (ascendenti, discendenti e diretti) sono micidiali, anche il pugno verticale, soprattutto scivolato, riesce a danneggiarlo con facilità oltre a creare una frizione molto dolorosa.

Sotto i capezzoli si trovano altri due punti sempre citati anche nell’antichità. In realtà ci interessa il sinistro, circa tre dita sotto. Lì si trova la milza, la cui rottura provoca un’emorragia interna copiosa e grave, essendo questo l’organo deputato a filtrare il sangue e a contenerne come un serbatoio di riserva. Seppure non indispensabile alla vita, la sua rottura provoca diversi effetti incapacitanti che vanno dal dolore insopportabile che si irradia fino alla spalla corrispondente, allo shock emorragico, stordimento e stato confusionale. Richiede un intervento chirurgico d’urgenza. Si può colpire con qualunque parte del corpo, dal pugno al calcio, gomitate e ginocchiate. Risultano però più efficaci i colpi portati quando il petto è in estensione come ad esempio dopo aver colpito il mento sollevandolo.

Il plesso solare si trova appena sotto lo xifoide ed è un punto in cui passano diverse innervazioni. Lo conosciamo tutti, del resto chi non ha mai preso un colpo qui rimanendo incapace di respirare e accasciandosi a terra immediatamente?
La sola cosa da aggiungere è che il modo migliore di colpirlo è a 45 gradi verso l’altro col palmo della mano piuttosto che col pugno. In questo modo si crea una specie di onda d’urto che interesserà contemporaneamente sia i nervi che il diaframma richiedendo molta meno forza e precisione.

Costole fluttuanti
la parte bassa della gabbia toracica è costituite da costole che non sono collegate allo sterno. Queste permettono l’espansione della gabba toracica e il contenimento degli organi e a causa della loro forma sono un bersaglio ideale. Da una parte sono più flessibili rispetto alle altre costole, per cui richiedono un colpo più forte per essere danneggiate, tuttavia gli effetti possono essere devastanti, considerato che sotto di esse si trovano fegato e polmoni e che in seguito ad una eventuale frattura scomposta potrebbero trafiggere tali organi con conseguenze gravissime.
anche solo incrinarle, e questo vale per tutte le costole, provoca difficoltà a respirare e forte dolore incapacitante.
si possono colpire in molti modi, ma calci (specialmente con la tibia) e pugni ascendenti in direzione del capezzolo opposto sono quelli più efficaci.

Addome
Tutto l’addome è un bersaglio, c’è tuttavia da tenere presente un cosa, la maggior parte degli organi si trovano sopra di esso, nell’addome sostanzialmente troviamo l’intestino. Calci e pugni possono essere efficaci e stroncare il respiro, ma solo in via riflessa. L’unico motivo per cui si colpisce è che si tratta di una struttura molle e che schiacciandosi va a comprimere gli organi interni e a lesionarli. Chiaramente forti colpi sono molto efficaci, seppure i più atletici grazie agli addominali sviluppati sono in grado di sopportare la maggior pare dei colpi senza troppi problemi.
Il momento migliore per colpire questa zona è mentre l’avversario sta inspirando, poichè durante l’espirazione la tensione addominale è quasi automatica e si perde efficacia.

Testicoli
Anche qui poco da dire se non una semplice curiosità. Funzionano meglio i colpi molto forti ( ovviamente) e quelli molto leggeri. Paradossalmente i colpi medi sono quelli che provocano meno dolore (in proporzione).
Reni
I colpi sui reni sono in grado di porre fine ad un combattimento in un attimo. Non è necessario che il colpo sia molto forte, nel qual caso i danni sarebbero devastanti potendo questi organi scoppiare come dei palloncini pieni d’acqua. Basta un colpo di media entità per togliere il fiato e causare conati di vomito e malessere generale.
Possono essere colpiti con qualunque parte del corpo, efficacissimi i palmi per lo stesso meccanismo del plesso solare.
Colonna vertebrale
Pur essendo un bersaglio ben in vista, colpire questo bersaglio richiede molta forza. Si tratta infatti di una struttura portante del corpo umano, molto ben protetta. All’interno di essa passa il midollo spinale che se danneggiato può portare alla paralisi anche permanente. La colonna è formata da vertebre, la cui rottura, specialmente di quelle cervicali (C1 e C2) è causa di morte.
Quasi sempre la loro lesione è dovuta a caduta o a una leva piuttosto che a colpo diretto. Tuttavia alcuni stili prevedono la rottura della stessa facendo cadere l’avversario su un nostro ginocchio dopo averlo sollevato orizzontalmente. Sono efficaci anche i colpi sui muscoli che scorrono accanto ed essa, i quali, essendo pieni di innervazioni, spesso provocano incapacità a proseguire lo scontro espandendo il dolore su una fascia molto ampia.
Alla base della colonna vertebrale si trova il coccige. Romperlo è piuttosto facile, ma attenzione, le lesioni sono gravissime in quanto la sua rottura potrebbe perforare l’intestino e causare emorragia fortissima.

Per quanto riguarda gli arti, breve panoramica.
I punti principali delle braccia sono bicipite, tricipite, lo spazio tra essi nella parte interna del braccio e l’olocrano (quel punto terribile del gomito che quando si sbatte provoca una scossa elettrica dolorosissima)
Questi sono i bersagli primari di tecniche quali il gunting e se colpiti con la giusta forza rendono le braccia inutilizzabili per un certo periodo causando forte dolore e debolezza degli stessi.
Alla pressione è sensibile il punto posto tra il muscolo brachiale e antero brachiale (C5-C8 nella foto che segue)

nervi braccia
Un altro punto poco conosciuto ma di forte impatto si trova alla base del pollice dove si attacca al polso dove il nervo radiale è molto vicino alla superficie e non protetto da muscoli. Non è facile da colpire, ma se si riesce l’intero braccio crolla paralizzato.

Infine le gambe, un bersaglio tipico dei low kick è il muscolo  tensore della fascia lata esternamente alla coscia che se ben colpito rende impossibile appoggiare il peso del corpo sulla gamba riducendo di fatto tanto la mobilità quanto la capacità di stare in piedi a causa del dolore.
Ulteriori bersagli sono le ginocchia e le caviglie. Entrambi vanno colpiti diagonalmente dall’interno o frontalmente al fine di rompere i legamenti o nel caso di colpi molto forti e precisi l’articolazione corrispondente.  Dolorosissimi e capaci di provocare facilmente fratture che sanano molto difficilmente i colpi sul dorso dei piedi.

Con questo abbiamo terminato la mappatura dei punti sensibili. Ve ne sono anche altri, che per brevità ho omesso o che risultano efficaci solo in determinate posizioni o situazioni difficilmente replicabili.
Vuole essere solo un vademecum a titolo informativo.
Ripeto anche qui come nell’articolo precedente, fate molta attenzione e non usatele se non in casi di estremo pericolo e sempre nel rispetto delle leggi vigenti.
Buon lavoro.

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