Oggi parliamo dei movimenti invisibili. questo post è espressamente dedicato a insegnanti e cinture superiori, non perchè non sia comprensibile da chi ha meno esperienza, ma perchè si tratta di uno di quei “segreti delle arti marziali” che richiede molta velocità, destrezza e coordinazione affinchè raggiunga il risultato auspicato. Inoltre è una base di studio sia per riscoprire alcuni movimenti delle forme superiori di molti stili che apparentemente non hanno spiegazione, sia per adattare talune tecniche migliorandone l’efficacia sapendo cosa si sta cercando.
Perchè a volte il nostro avversario riesce a colpirci senza che noi riusciamo a vedere partire il colpo?
La prima ovvia risposta è perchè è stato veloce e non telegrafato. I nostri tempi di reazione sono molto più lenti rispetto ad un’azione, ma a questo dedicherò un altro articolo più specifico.
La seconda risposta è meno ovvia, anzi, la scienza ha cominciato a studiarla in tempi relativamente recenti e non in modo specifico per le arti da combattimento.
Tuttavia si sta aprendo un mondo o per meglio dire, si stanno trovando risposte a quanto già conosciuto ma non spiegabile se non attraverso l’esperienza diretta di guerrieri e lottatori sui campi di battaglia.
Per illustrare come funziona un movimento invisibile partiamo da un gioco di illusionismo che si chiama French drop ( la caduta francese)
Come potete notare, ci sono due movimenti, uno della mano destra e uno della mano sinistra. Prima di spiegare in cosa differiscono e cosa succede a livello cognitivo, dobbiamo avere presente che il nostro occhio esegue una serie di micro-movimenti, nell’ordine di millesimi di secondi, sia per identificare cosa vediamo (forma, colore, identificazione dell’oggetto, bordi ecc) sia per catturane il movimento e seguirlo registrandone anche la posizione rispetto a noi stessi.
Studi scientifici quali quello di Goodale del 1992, di Kuhn, G., and Findlay, J. M. del 2010 solo per citarne alcuni, hanno dimostrato che questi due meccanismi, coinvolgono aree del cervello diverse durante l’elaborazione dello stimolo visivo.
Un’altra conclusione a cui arrivano la maggior parte di questi studi è che il nostro cervello tende a seguire i movimenti curvi molto più che i movimenti rettilinei.
Se guardate di nuovo il french drop con queste informazioni in mente, noterete infatti che la vostra attenzione anche conoscendo il trucco istintivamente seguirà la mano sinistra dell’artista, cioè quella che fa un movimento curvo, mentre per qualche secondo la mano destra uscirà dal vostro campo visivo conscio.
A questi meccanismi si collega necessariamente il fenomeno di cecità attenzionale.
Probabilmente la maggior parte di voi avrà visto questo esperimento, per chi invece non lo conosce, sarà simpatico farlo oltre che molto istruttivo.
Istruzioni:
CONTATE ATTENTAMENTE QUANTI PASSAGGI FANNO I GIOCATORI CON LA MAGLIETTA BIANCA
Circa la metà delle persone falliscono questo test.
Cosa hanno in comune il french drop e questo test? Entrambi catalizzano la vostra attenzione su qualcosa rendendovi ciechi a qualcos’altro.
Molto interessante è il fatto che non è solo l’occhio a subire questa sorte, in alcune arti marziali è il tatto.
Ad esempio, vi siete mai chiesti perchè in molte discipline le parate sono a due o più tempi con cambio mano? Ovviamente ci sono molti motivi, ma una delle risposte è questa:
mentre il cervello in una frazione di secondo elabora la direzione del tocco e reagisce, non è capace di vedere il colpo che arriva dall’altra mano.
Quindi ricapitolando:
- Esiste la possibilità di portare un colpo invisibile, ossia non percepito dal cervello dell’avversario in quanto sta elaborando altre informazioni.
- I movimenti curvi attirano l’attenzione più di quelli diretti e l’occhio ne segue la direzione. Se copriamo il nostro attacco con un movimento circolare ( esempio una parata) e azzecchiamo il giusto timing il colpo diretto ha più possibilità di andare a bersaglio.
- Colpire velocemente e da diverse angolazioni più punti dell’avversario, ad esempio una mano avanzata, produrrà una forma di cecità visiva dovuta all’attenzione che il suo cervello porterà ai punti di contatto.Ovviamente tutto questo non sarà di semplice applicazione, si tratta infatti di processi quasi istantanei. Tuttavia lavorando in coppia è possibile capire meglio questi processi e la loro applicazione in combattimento.
Buon lavoro a tutti.